Deposito legale e self-publishing: tutti i consigli (e i link) per destreggiarsi al meglio.
Se siete capitati su questa pagina, probabilmente vi starete chiedendo quali siano i passi più giusti per ottemperare agli obblighi di deposito dell’opera che avete appena pubblicato.
Prima, però, occorre partire dall’inizio e chiarire, normativa alla mano, in cosa consiste il deposito legale.
Come disposto dalla legge 106 del 2004 e dal successivo DPR 252/2006, tutti i soggetti previsti dalla legge sono obbligati a consegnare le pubblicazioni presso gli istituti depositari, il cui compito è quello di raccogliere, catalogare e conservare le opere negli archivi nazionali e regionali.
In genere il soggetto obbligato si identifica nell’editore o del tipografo; nel caso dell’autopubblicazione, è cura dell’autore verificare che l’obbligo venga ottemperato, pena pesanti sanzioni.
Se ci siamo rivolti a una piattaforma di pubblicazione è probabile che sia lo staff a occuparsene: non è raro infatti che tra i servizi offerti ci sia anche il deposito legale. Quello che occorre fare è sincerarsene: non tutte le piattaforme, infatti, espletano quest’incombenza e in questa eventualità l’obbligo ricade sull’autore, come nel caso di Kindle Direct Publishing, la piattaforma più utilizzata dagli autori self.
Se abbiamo verificato di dover occuparci personalmente dell’adempimento di deposito legale, dobbiamo tenere conto di diverse cose:
Al momento, per le opere esclusivamente digitali, non c’è una normativa specifica e quindi non è ancora definito un obbligo vero e proprio. È in corso, però, un progetto denominato NBN (National Bibliography Number) che intende integrare la conservazione di deposito legale. Più informazioni sono disponibili a questo link.
In alcune casistiche si può godere dell’esonero totale (Art. 8 del D.P.R. 252/2006): non c’è obbligo di deposito per estratti, bozze di stampa, edizioni provvisorie nel caso in cui sia programmata quella definitiva. Sono anche esonerate le ristampe inalterate: ristampe, cioè, fedeli all’originale in cui si possono ravvisare piccole differenze, quali ad esempio la correzione di refusi o variazioni nella copertina. Come specificato dal sito della Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali, per potersi dire inalterata, una ristampa deve mantenere stesso codice ISBN, stesso editore, stesso titolo, stesso nome autore, stesso titolo di collana e stessa paginazione.
Per il deposito della nostra opera cartacea è importantissimo conoscerne la tiratura. Come recita l’Art. 9 del D.P.R. 252/2006, sono parzialmente esonerati dal deposito legale le pubblicazioni che abbiano una tiratura limitata inferiore ai 200 esemplari. In tale eventualità e nel caso in cui ci si avvalga del servizio di print on demand dovrà essere consegnata una copia alla Biblioteca Centrale Nazionale di Firenze e una all’archivio della regione d’appartenenza (di solito configurato nella Biblioteca Nazionale del capoluogo di regione); se la tiratura, invece, supera le 199 copie dovrà essere indirizzata una copia anche alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e una all’istituto depositario individuato con Decreto del Ministro dei Beni Culturali del 28 dicembre 2008, pubblicato sulla G.U. n. 38 del 14/02/2008 (ossia, generalmente, la Biblioteca Comunale del capoluogo di provincia di residenza). A questi istituti vanno indirizzati i plichi in cui non dovremo dimenticare di inserire una lettera d’accompagnamento recante i nostri dati e i recapiti per l’invio della risposta (non deve mancare un indirizzo di posta elettronica valido, in quanto si tratta del mezzo di comunicazione più rapido per inoltrarci la ricevuta vidimata e datata) e un elenco in duplice copia riportante tutti i dati di interesse dell’opera. A tale proposito, allo scopo di semplificare la procedura, il sito della Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali ha reso disponibile a questo link la modulistica da utilizzare.
I termini per l’adempimento dell’obbligo di deposito sono fissati in 60 giorni dalla data di pubblicazione; i plichi possono essere inviati anche con piego di libri, preferibilmente tracciabile se vogliamo godere di maggior tranquillità.